giovedì 18 giugno 2009

Il caso "Night Jack"

Lo stop ai blog anonimi arriva da Londra e a finire nei guai è un poliziotto-blogger. Il creatore del blog "Night Jack", vincitore del premio Orwell, per mesi ha appassionato i lettori inglesi raccontando le sue avventure-disavventure sul posto di lavoro, gli inseguimenti e i turni di notte, descrivendo le zone suburbane inglesi come una realtà povera e degradata.

I problemi sono cominciati quando un giornalista del Times ha scoperto la vera identità del blogger: si tratta di Richard Horton, poliziotto del Lancashire, che ha tentato di ottenere un'ingiunzione del tribunale per impedire che il suo nome venisse diffuso sulla stampa. La Corte Suprema britannica però ha detto no, affermando che, se un blogger decide di rimanere anonimo, ciò non vuol dire che ne abbia sempre diritto e che un giornale non possa svelarne l'identità.

La necessità di rivelare le generalità dello scrittore risponde in questo caso anche al diritto dei cittadini di conoscere l'identità di chi critica pubblicamente l'attività della polizia. Il problema è nato soprattutto da questo. Il blogger non si limitava a raccontare la sua esperienza ma criticava l'operato degli agenti, arrivano a consigliare a chi si trovava sotto inchiesta di "sporgere lamentele sul comportamento di ogni poliziotto e di non mostrare alcun rispetto per il sistema giudiziario e le persone che vi lavorano". Affermazioni piuttosto pesanti, specialmente dal momento che vengono da una persona che lavora dentro l'ambiente, ma che, proprio per questo motivo, probabilmente era a conoscenza di episodi che meritavano un commento del genere. Ad ogni modo, qualunque fossero le motivazioni che hanno suscitato le critiche del poliziotto inglese, il blog ora è chiuso.

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